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Il raggiungimento del piacere sessuale dipende da un complesso insieme di segnali sensoriali e psicologici, e per le donne anche dal silenziamento di alcune aree cerebrali. (***Nota dello zio: l’ho sempre detto che parlano troppo :-D) Di Martin Portner
Marianna non provava quasi mai emozioni così intense, ma quella volta, al funerale di un familiare, ricorda di avere sentito il desiderio irrefrenabile di gettarsi tra le braccia del cugino.
«Dev’essere il cerotto», pensò, riferendosi alla cura sperimentale a base di testosterone cui si stava sottoponendo per curare il suo disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, ossia il calo della libido. Il testosterone, un ormone prodotto dalle ovaie, è infatti collegato alle funzioni sessuali nella donna, e le pazienti che nel 2005 parteciparono a quello studio avevano tutte subito l’asportazione delle ovaie.
Dopo 12 settimane di trattamento, Marianna aveva sentito tornare il desiderio. Toccandosi era di nuovo in grado di provare sensazioni erotiche intense, era riuscita a fare l’amore con suo marito e aveva provato un orgasmo per la prima volta dopo quasi tre anni. Ma questi miglioramenti non erano indotti dal testosterone: Marianna era infatti tra le pazienti che avevano ricevuto un cerotto placebo, totalmente privo dell’ormone.
Il desiderio sessuale e l’orgasmo non sono una semplice questione di ormoni, ma dipendono dagli stimoli che giungono al cervello e al sistema nervoso, che a loro volta controllano le ghiandole sessuali e gli organi genitali. Molti di questi stimoli, tra l’altro, sono ambientali. Studi recenti dimostrano che gli stimoli visivi provocano desiderio sessuale non solo negli uomini, ma anche nelle donne. E il desiderio di Marianna potrebbe essere stato rinforzato da conversazioni o pensieri avuti durante la partecipazione all’esperimento. Stimoli di questo tipo possono contribuire a eliminare le inibizioni e a favorire l’appetito sessuale di una persona.
Alcune studi di brain imaging hanno dimostrato che il raggiungimento dell’orgasmo richiede qualcosa di più dell’eccitazione: nei maschi, per far cadere le inibizioni, è necessaria la disattivazione del centro di vigilanza del cervello; nelle femmine occorre che vengano silenziate diverse aree cerebrali coinvolte nel controllo delle emozioni. Nelle scansioni, i centri del piacere del cervello di entrambi i sessi appaiono di un colore brillante, soprattutto nei maschi. Il sistema di gratificazione crea poi lo stimolo a ricercare altri incontri sessuali, con ovvi benefici per la sopravvivenza della specie. Quando il desiderio sessuale si affievolisce è possibile riaccenderlo grazie a strategie che coinvolgono la mente.